Il Territorio

 

Trivignano Udinese è un piccolo comune situato sulla direttrice che tocca i tre siti Unesco della nostra Regione : Cividale del Friuli, Palmanova, Aquileia. Si colloca a pochi Kilometri da Palmanova, delimitato ad est dal corso del Torrente Torre che, in località Fornaciata, incontra l'ultimo tratto del fiume Natisone. La confluenza insiste su un'area naturalistica particolarmente interessante, caratterizzata in particolare dalla presenza del Grucione che in questa zona nidifica, dall'esistenza di alcuni tratti di Prato stabile e dalla fioritura di alcune specie di orchidee selvatiche.

Oltre al capoluogo, si contano tre frazioni, Merlana, Melarolo e Clauiano. Quest'ultima, dal 2004 fa parte del Club "I Borghi più belli d'Italia", grazie alle sue caratteristiche architettoniche che lo identificano come il Borgo di "Pieris e Claps", diventato anche il titolo di una pubblcazione edita a cura del Comune di Trivignano nel 1999, che ne traccia un itinerario storico-artistico.

Le origini ed i nomi di Trivignano e Clauiano sono chiaramente riferibili al tempo dei Romani. Si tratta infatti di due toponimi cosiddetti prediali :durante il basso Medio Evo, le terre incolte dell’agro aquileiese venivano assegnate a cittadini e legionari romani provenienti da Aquileia (fondata nel 181 a.C.); questi vi si stabilivano in maniera fissa, dando origine a dei villaggi i cui nomi derivano da quello dei possessori.

Melarolo e Merlana invece sono toponimi di origine più recente e non legata all'epoca romana .


Abbondanti e interessanti sono i reperti romani, come per esempio embrici, coppi, laterizi, pezzi di anfora ed urne cinerarie, localizzati soprattutto nelle vicinanze della chiesetta campestre di S. Marco di Clauiano, la quale sorge nei pressi dell’antica strada che collegava Aquileia a Cividale, e quindi al Norico e presso quella di S. Michele in Selda.

Il nome di Clauiano viene citato per la prima volta in un documento con cui il patriarca di Aquileia Poppone, in occasione dell'inaugurazione della ricostruita Basilica di Aquileia il 12 luglio del 1031, istituisce il Capitolo, donando ad esso un vasto territorio , comprendente diversi insediamenti, tra cui anche quello di "Cleuian".

Invece il nome di Trivignano appare citato, per la prima volta, in un documento patriarcale risalente al 1184.

Il Friuli infatti venne governato dai patriarchi di Aquileia per molti anni: l’istituzione, sorta nel 1077, fu la realtà politica indipendente più importante fino al 1420, anno in cui i Veneziani conquistarono la Patria del Friuli.

All’autorità centralizzata di Aquileia si contrapponevano comunque delle isole feudali autonome, come, ad esempio, i territori soggetti al Conte di Gorizia; il feudo di Trivignano rientrava sotto la giurisdizione di quest’ultimo.


Nei primi anni del sec. XVI, la Repubblica Veneta cercava di estendere i propri domini friulani a scapito di quelli austriaci, riuscendo ad impossessarsi della Contea goriziana, dopo la morte dell’ultimo conte: fu proprio durante un’azione bellica che i Veneti si accamparono a Trivignano, ma furono costretti ad arrendersi ed a ripiegare velocemente verso Udine.

Dopo vari anni di rovinose fasi alterne fra Veneziani ed Imperiali, che si avvicendarono nel predominio sul Friuli, la dieta di Worms nel 1521 mise definitivamente fine alle guerre.

Una delle conseguenze fu, per questo territorio, il passaggio di Trivignano sotto la dominazione veneta, a stretto contatto geografico però con i con i territori imperiale.

Ai confini dei due territori, fra Judrio e Isonzo, si creò quindi una fascia di giurisdizioni venete ed austriache dalle vicende molto tormentate.

Se il Friuli si ritrovò politicamente diviso fra l’Austria e Venezia, l’amministrazione ecclesiastica del patriarcato di Aquileia comunque resistette e contribuì a tenere unite le due parti in un’unica diocesi fino al 1751.

Il territorio del comune rimase sotto il dominio veneziano fino al Trattato di Campoformido (1797); dopo una breve parentesi napoleonica, passò sotto la giurisdizione austriaca fino al 1866 e fu teatro di importanti fatti d’armi, sopportando una pesante occupazione imperiale; dal 1866 Trivignano appartiene all’Italia.

Ancora oggi, ad est dell’abitato, è visibile la dogana italiana, mentre quella austriaca si trova nel vicino paese di Nogaredo al Torre.

 

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